psicologia sportiva

Reggio emilia, ita

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Sab e dom chiuso

allenatore

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Un allenatore ha 3 obiettivi: dare forma ad un’idea, renderla efficace e far sì che gli atletinon la tradiscano, soprattutto nelle difficoltà.

Aiutare ad imparare

Leadership

Creare contesti di apprendimento

Creare relazioni

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L’allenatore non “genera” l’apprendimento, ma può solo offrire le circostanze ottimali perché avvenga e incoraggiare gli atleti a essere coinvolti nella realizzazione delle azioni che li porteranno a raggiungerlo: insegnare è aiutare a imparare.
L’allenatore è creatore di compiti e guida di un processo, dove attraverso situazioni specifiche, l’atleta scopre sé stesso e può migliorare psicologicamente.

L’allenatore migliore è colui che di volta in volta è in grado di agire così come è richiesto dalla situazione, anche se i comportamenti non sono fra quelli che lui preferisce. Essere leader, quindi, significa ricercare la gestione delle idee, delle emozioni e la soddisfazione attraverso il progresso e le prestazioni dei giocatori.

Creare contesti di apprendimento significa facilitare lo scambio di informazioni sulla base del proprio sistema di valori, delle necessità dell’atleta e della filosofia di gioco che si desidera sviluppare. Allenare il cervello dell’atleta durante la seduta di allenamento permette di creare reti neurali più forti ed efficienti, ed atleti psicologicamente in grado di adattarsi al contesto che cambia costantemente e con una maggiore capacità di risolvere i problemi.

La complicità relazionale è definita come la “chimica” tra allenatore e atleta, che permette al primo di dire all’atleta quello che non vuole sentire, far vedere quello che non vuole vedere per farlo diventare quello che è sempre voluto diventare. Quando c’è interazione tra l’atleta e l’allenatore, l’apprendimento aumenta e, per questa ragione, non va trascurata l’importanza della creazione di relazioni.

Vantaggi

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Modello di intervento

L’allenatore è il primo gestore degli atleti, e per questo motivo l’obiettivo principale di un programma di formazione in psicologia sportiva consiste fornire conoscenze e strumenti per poter migliorare il proprio lavoro quotidiano.

Risulta quindi importante formare gli staff tecnici sulle abilità psicologiche di base: quali sono, come e quando utilizzare le strategie in maniera efficace e come creare esercitazioni in campo da inserire nella propria programmazione.

un allenatore deve essere capace di
  • Creare una relazione tra la psicologia e la metodologia dell’allenamento, due ambiti che non possono rimanere separati e devono iniziare a lavorare in sinergia.
  • Programmare un allenamento sulle abilità psicologiche necessarie alla prestazione, quali motivazione, autoefficacia, attenzione, controllo emotivo e presa di decisione.
  • Creare esercitazioni di allenamento attraverso la modulazione del carico psicologico, e l’inserimento di tale programma nella pianificazione generale.
allenatore: un modello per i giocatori
Inoltre, l’allenatore diventare un modello per i giocatori non solo da un punto di vista sportivo, arrivando ad esercitare la propria influenza sulle diverse aree che interessano la vita dell’atleta, fomentando l’apprendimento e l’autoregolazione.

Il programma di formazione ha l’obiettivo, quindi, di aiutare lo staff a raggiungere questa totalità, tenendo conto delle differenze gruppali a seconda della categoria con la quale si lavora, valorizzando le peculiarità individuali, fondamentali per creare una squadra.

Il comportamento dell’allenatore è riconosciuto come uno dei principali fattori che inducono emozioni positive e un clima di lavoro funzionale, elementi necessari allo sviluppo dell’apprendimento (Sánchez Sánchez e Collado, 2016).

Tale processo è molto più efficace nel momento in cui lo staff manifesta entusiasmo, vicinanza, sostegno e rispetto, utilizzando strategie che favoriscano la cooperazione e la ricerca dell’autonomia.

In conclusione

L’allenatore che insegna non “genera” l’apprendimento, ma può solo offrire le circostanze ottimali perché avvenga e incoraggiare gli atleti a essere coinvolti nella realizzazione delle azioni che li porteranno a raggiungerlo: insegnare è aiutare a imparare. L’allenatore è creatore di compiti e guida di un processo, dove attraverso situazioni specifiche, il giocatore scopre sé stesso e può migliorare psicologicamente.

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Andrea Menozzi

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